ALCUNI LINK
non solo vedelago:
www.revet.com/index.php?page=default&id=68www.centroriciclocolleferro.itdifferenziata a palermo:
www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=103010 e a perugia:
www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=103489rifuti zero a sesto san giovanni:
www.meetup.com/Grilli-Sestesi/pages/RIFIUTI_ZERO/(molto interessanti anche i link!! Grande dario!)
rifiuti zero a new york:
www.consumersunion.org/other/zero-waste/legislazione rifiuti:
http://noruff.wordpress.com/legislazione/progetto per le scuole:
http://co2nnect.org/progetto ariel:
www.life-ariel.eu/it/www.life-ariel.eu/it/documents/show/id/19proposta piano energia (treviso):
http://files.meetup.com/206004/Piano%20energia.docarticoli su rifiuti e raccolta differenziata (grilli treviso):
www.grillitreviso.it/rifiuti.htmlarticoli su rifuiti zero (grilli venezia):
www.meetup.com/GrilliVenezia/messages/boards/forum/1050075articoli rifiuti zeto (grilli brescia):
www.meetup.com/Gruppo-Meetup-Amici-...s/forum/1325177come smaltire i tuoi rifiuti a casa:
http://www.ischiablog.it/index.php/economi...ne-dei-rifiuti/------------
da email di dino (meetup brescia)
Nel 2009 l'ing. Cerani ed io abbiamo svolto uno studio di fattibilità per un impianto di trattamento della frazione secca dei rifiuti solidi urbani, in stile Vedelago, per un gruppo di comuni della provincia di Trento (capofila: comune di Lavis). Questo progetto avrebbe dovuto costituire l'alternativa all'inceneritore da 100.000 t/anno che la Provincia di Trento si ostina a voler realizzare nella valle dell'adige.
L'impianto che abbiamo proposto si basa sul modello Vedelago (impianto di selezione delle RD + impianto di estrusione degli scarti) ma a differenza di questo, il nostro dovrebbe trattare anche una cospicua quota di indifferenziato. In linea di principio, l'impianto proposto riceve tutte le frazioni secche non pericolose degli RSU, cioè: tutte le RD (carta, plastica, vetro, alluminio) + ingombranti + indifferenziato + plastiche dure non di imballaggio eventualmente raccolte presso le isole ecologiche.
Nel maggio di quest'anno, io e un paio di amici abbiamo deciso di presentare il progetto di trento all'associazione industriali bresciana (aib) in occasione di un concorso di idee. L'idea è piaciuta e ci hanno messo a disposizione un "esperto" per la realizzazione del business plan e quindi gettare le basi per la realizzazione vera e propria dell'impianto. Dopo i primi entusiasmi, siamo tornati con i piedi per terra e posso dirti che il nostro "esperto" non ci porterà da nessuna parte. Questo perchè un business plan non si può improvvisare così su due piedi senza conoscere nulla del settore, senza fare uno studio del mercato di sbocco del prodotto e un'analisi seria della situazione impiantistica e dell'input. Ovviamente il nostro "esperto" non sa che io ho già in mano uno studio di fattibilità (quello di trento) ... vabbè ma questo che centra con il discorso? ah si, tutto questo per dire che si vuole fare un impianto di riciclo totale (a me piace chiamarlo così!!!) bisogna prima di tutto fare uno studio di fattibilità, che tra le tante ha l'obiettivo di definire la taglia minima (numero persone servite e/o tonnellate annue trattate). Questa fase richiede almeno 2-3 persone impegnate almeno per 6-8 mesi. Dopo di che... beh dopo di che non lo so perchè finora siamo arrivati al massimo al primo step!!!!!
Ecco, per ora esiste solo lo studio di fattibilità di trento (lo trovi sul sito del comune di lavis:
www.comunelavis.it/a_inceneritore.html ) che però dice tutto e dice niente dato che lo studio deve essere fatto su misura sul territorio/provincia nel quale si vuole realizzare l'impianto.
per quanto riguarda il progetto di Borrelli direi che è un'ottimissima idea, anzi ci stavo pensando anche io per il bresciano e in particolare per il mio comune, ma con una variante: siccome il mio comune sta valutando l'idea di fare una seconda isola ecologica, perché non creare una piattaforma di raccolta materiali super allargata: si raccolgono altri materiali plastici non di imballaggio e li si spedisce a Vedelago. Due problemi:
1) ovviamente la cosa non può e non deve essere gratuita, solo il trasporto potrebbe rendere la cosa economicamente improponibile
2) i rifiuti derivanti da materiale non di imballaggio (anche se perfettamente riciclabili), sono esclusi dalla raccolta differenziata e pertanto devono essere conferiti agli impianti di smaltimento individuati nel piano provinciale per i rifiuti (a brescia: l'inceneritore più bello del mondo) salvo rare eccezioni (esmpio: Ponte nelle alpi che conferisce una parte di residuo proprio a Vedelago).
quindi con questi due punti di domanda enormi ci saremmo già giocati l'ottima iniziativa del nostro Borrelli!!!! (e con il secondo probabilmente anche la vedelago lombarda)
precisazione sul secondo punto:
secondo quanto stabilito dal dlgs 152/06 solo i rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata e destinati a recupero di materia posso uscire fuori dalla provincia in cui sono stati raccolti. tutto ciò nell'ottica di favorire il più possibile il riciclo. infatti se in una data provincia dovesse esserci una carenza di aziende che riciclano (cioè cartiere, aziende che lavorano la plastica riciclata, vetrerie ecc ecc), per non dover mandare in discarica o inceneritore (cioè a smaltimento) questo materiale, si concede la migrazione fuori dall'ambito territoriale ottimale (o ATO che quasi sempre, per i rifiuti, coincide con la Provincia stessa).
Bene, quali sono questi rifiuti che posso migrare? Solo quelli derivanti da raccolta differenziata, cioè solo i rifiuti da imballaggio, quindi imballaggi plastici, di carta e cartone, di alluminio, di acciaio, di legno, di vetro e basta. Questi materiali, una volta raccolta possono essere destinati ad impianti di riciclo o di selezione che si trovano anche fuori dalla provincia.
Invece i rifiuti indifferenziati non possono uscire dalla provincia! devono essere necessariamente conferiti agli impianti di smaltimento (discarica/inc.) individuati dalla provincia. Non possono nemmeno subire processi di trattamento in impianti fuori dalla provincia.
Questo in linea di principio, poi ci sono le varie eccezioni e i vari permessi speciali che possono essere richesti e rilasciati in via del tutto eccezionale.
Quindi, quando andrete a Vedelago, molto probabilmente la Poli mi mostrerà i rifiuti che vengono raccolti nelle scuole e noterete che oltre ai classici imballaggi, vengono anche conferiti dei sacchi contenenti bicchierini di plastica, battecchini di plastica per girare il caffè, piattini e forchette usa e getta ecc, tutto materiale in plastica che dovrebbe finire nel secco indifferenziato in quanto NON è imballaggio, ma che la Poli recupera per produrre materia prima seconda, probabilmente a fronte di autorizzazioni speciali rilasciate dalla provincia (o regione).
Se vogliamo replicare questa cosa anche a Milano o Brescia, dovremmo limitarci solo agli imballaggi! sempre ammesso che il trasporto fino a Vedelago risultasse sostenibile economicamente.
Edited by paola carinelli - 17/11/2010, 22:30